How to get inspired

Venerdì scorso (il 14 giugno) sono stato al Freelancecamp, a Marina Romea. È una due-giorni pensata per far incontrare i freelance, soprattutto quelli che lavorano sul web (ma non solo), dove conoscersi, scambiarsi idee e suggerimenti pratici, ascoltare gli speech dei relatori o anche solo divertirsi. Perché il tutto si svolge in riva al mare, al Boca Barranca, e per molti come me il camp è coinciso con il primo bagno della stagione.

Anche se non sono proprio un freelance, ho portato anch'io una mia presentazione, solo che invece delle slide ho disegnato una mini-storia a fumetti. Che parla dell'anno passato a lavorare al libro su Primo Levi, e in particolare di come trovare (e conservare) l'ispirazione. Già, perché le idee non vengono così, quando vuoi tu, e bisogna un po' forzare la mano alla creatività. Al Freelancecamp l'accoglienza è stata bella (fa sempre bene dopo mesi passati chiusi in casa sapere cosa pensano gli altri del tuo lavoro), quindi ho pensato di mettere questa mini-storia anche qui, nel suo formato-fumetto originale. Eccola qui sotto.

Green and White

Questa qui sotto è una tavola del libro nuovo. Il titolo dovrebbe essere Una stella tranquilla, più un sottotitolo che ancora non ho. È una delle prime che ho provato a colorare, sempre in bicromia e sempre con questo verde/grigio (c'è un motivo se uso come nickname greenandwhite o greenandwhiter). Adesso, se avete presente il primo libro, Diario di un addio, vedrete che i disegni sono parecchio diversi. Ed è il motivo per cui ci sto mettendo tanto a finirlo. Però ho pensato che un libro su Primo Levi dovesse essere più classico e più preciso: mi piacerebbe riuscire a fare così anche in futuro, scegliere uno stile adatto alla storia che racconto, ma è fa-ti-co-sis-si-mo. Infatti in questo caso mi sono messo a ridisegnare interamente i primi due capitoli (su tre totali), perché erano "invecchiati" mentre facevo il terzo. In teoria questo processo potrebbe andare avanti all'infinito, si trovano sempre cose da aggiustare, da rifare meglio... ma insomma ora ho quasi finito e bisogna anche sapersi fermare.
Qui sotto alcuni degli ultimi disegni rifatti (ho una cartella "disegni rifatti" sul computer, con dentro tipo 250 files). Arrivano dalla parte della storia in cui un giovanissimo Primo Levi incontra la futura moglie Lucia, inizia a fare il chimico in una fabbrica di vernici e contemporaneamente scrive Se questo è un uomo. Siamo nei primi mesi del 1946 e il riferimento è quanto raccontato da Levi nel capitolo Cromo de Il sistema periodico.
Questo libro, poi, è pieno di gufi. È l'animale in cui Levi per scherzo si identificava e che lui stesso ha disegnato (al computer, però, come nella tavola sopra). E visto che per il primo libro c'erano le barchette di carta ad accompagnarmi un po' dappertutto, ho pensato di continuare la tradizione con un bel gufo-origami.